Melendugno

Gli inizi di Melendugno risalgono ad una epoca remotissima, nel territorio melendugnese sono stati rinvenuti due dolmen ereditati dal neolitico: “Placa” sovrastato da una lastra di copertura di sette metri circa di perimetro e poggia su sette lastre pilastro, e “Gurgulante” alto 80 centimetri, poggia su cinque lastre pilastro.

Il centro urbano di Melendugno pare abbia avuto origine verso l’XI secolo con l’arrivo dei Normanni, successivamente al periodo delle guerre tra Saraceni e Greci.

Lo stemma di Melendugno raffigura un alveare posto sul tronco di un pino. Melendugno è stato il paese del miele. Era in realtà la zona che maggiormente produceva miele in provincia di Lecce. Tuttavia l’apicoltura si estinse nel corso del 1900, quando api e alveari furono distrutti definitivamente durante una disinfestazione.

Documenti sulle vicende feudali di Melendugno ce ne sono in abbondanza e quello che testimoniano non è molto dissimile da quello che accadde per altri paesi limitrofi. Lizzanello per esempio ebbe lo stesso destino in relazione alla tirannia dei D’Afflitto; Campi Salentina godette della stessa fortunata gestione dei feudatari Paladini.

Il primo feudatario di Melendugno fu infatti Berardo Paladini che morì nella metà del 1400; a succedergli fu il figlio Francesco che migliorò le condizioni di vita della popolazione melendugnese e procurò serenità sociale e prosperità economica fino al giorno della sua morte nel 1472. Poi il titolo baronale passò al figlio Antonello. La dinastia dei Paladini si estinse con Giorgio Antonio Paladini. Successero i D’Afflitto che in verità regnarono poco; dovettero vendere il feudo alla famiglia D’Amelj a causa dei debiti contratti. I D’Amelj regnarono su Melendugno fino al 1806, anno in cui fu soppressa la feudalità.

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